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ASCOLI PICENO: il gioiello dei piceni


Continua il nostro viaggio di scoperta della regione Marche e delle sue magnifiche città e borghi.

È la volta della bellissima Ascoli Piceno, capoluogo dell’omonima provincia, Città delle Cento Torri, ma soprattutto luogo di nascita del piatto marchigiano più conosciuto e gustato di sempre: le olive all’ascolana.


Ma Ascoli Piceno è molto di più delle olive: scopriamo assieme la sua storia!


ASCOLI E IL SUO TERRITORIO

Ubicata nella zona meridionale delle Marche – la provincia di Ascoli è infatti a sud di quella di Fermo e confina con Abruzzo e Lazio – la ridente cittadina picena si trova nell’entroterra, a circa 30 km dal mar Adriatico.


Il panorama che la circonda è senza dubbio affascinante: circondata su tre lati da montagne, Ascoli si eleva ad un’altitudine di 154 metri sul livello del mare, nella zona ove confluiscono il fiume Tronto e il torrente Castellano.


Il suo territorio è contornato da due aree naturali protette: il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a sud e il parco nazionale dei Monti Sibillini a nord-ovest.


IL PICENUM

La storia di questa città è in parte racchiusa nel suo nome: già identificata dal geografo e storico greco Strabone con il nome di Asclon; fu poi Giulio Cesare ad accostare il termine Picenum al toponimo, per poterla distinguere dalla città pugliese di Asculum Apulum (oggi Ascoli Satriano).


Ma che cos’è il “piceno”? Secondo la tradizione italica riportata anche da storici di epoca romana e medioevale, durante la migrazione dei popoli della sabina propiziate dalle celebrazioni primaverili del Ver Sacrum, ci sarebbe stato un picchiopicus in latino – dal manto verde a condurre l’esplorazione. Non è un caso se il simbolo della regione Marche è proprio un picchio su cornice verde.


Un’altra versione vuole che in realtà a guidare l’esplorazione e la colonizzazione di queste aree fosse un re laziale di nome Pico; sta di fatto che i popoli qui stabilitisi presero il nome di piceni.


LE ORIGINI E LA STORIA

Le origini di Ascoli risalirebbero quindi al periodo preromano, con testimonianze archeologiche che indicano la presenza umana già dall’età della pietra e di un abitato di epoca neolitica. Sarebbe poi stato un moto migratorio di diverse popolazioni dalla sabina, che poi si fusero con popolazioni autoctone, a formare il popolo dei piceni che poi fondarono Ascoli ben 1600 anni prima di Roma.


Ma d’altronde “quando Ascoli era Ascoli, Roma era pascoli”, giusto?


Ad ogni modo, l’abitato ha conosciuto diverse evoluzioni, legate ai periodi storici che l’hanno toccata: centro principale in epoca romana, grazie alla via Salaria che collegava le saline della foce del Tevere con quelle della costa adriatica; fu anche strenua oppositrice di Roma nella guerra sociale del 91 a.C., per poi ricevere lo status di centro nevralgico della V Regio “Picenum”, quando Augusto suddivise la penisola in 11 regioni.


Nel Medioevo Ascoli ha dovuto fronteggiare decadenza economica e saccheggi da parte di Goti e Longobardi, eventi che la portarono a essere inglobata nel ducato di Spoleto nel 578 d.C.


Un percorso che fino ai giorni nostri è ricco di presenze storiche.



IL CENTRO

Il centro storico è sicuramente uno dei più belli d’Italia, grazie anche ai tanti monumenti che lo arricchiscono: per via delle tante torri gentilizie e campanari che sbucano qua e là dalle viuzze, Ascoli viene anche chiamata la Città delle Cento Torri.


Ci sono diversi gioielli sparse in tutto il centro storico di Ascoli, prima su tutte la sfolgorante e conosciutissima Piazza del Popolo. Sfolgorante perché il travertino bianco che ne ricopre la superficie rettangolare le dona un bellissimo candore che riflette la luce del sole e crea dei deliziosi giochi di luce. Qui si può passeggiare proprio dove passeggiavano Stefania Sandrelli e Dustin Hoffman nel film “Alfredo, Alfredo”, godendosi la vista del Palazzo Capitani del Popolo e dell’adiacente Chiesa di San Francesco; e infine prendersi un aperitivo allo storico Caffè Meletti, luogo di nascita della famosa anisetta.


Camminando lungo corso Trento e Trieste si può raggiungere l’altro centro nevralgico di Ascoli Piceno, ovvero Piazza Arringo, la piazza più grande e antica della città, dove si possono ammirare la biblioteca comunale, il meraviglioso battistero medioevale dedicato a San Giovanni, e la cattedrale di Sant’Emidio, luogo in cui riposano le reliquie e le spoglie del santo patrono della città.


ASCOLI IN FESTA

In una città così ricca di storia, di edifici dal passato importante e di monumenti che rievocano i fasti del tempo, non possono certo mancare gli eventi legati alla tradizione.


Uno su tutti è la Quintana, rievocazione storica che ricalca la tradizione delle giostre medioevali in un evento suddiviso in due tornei che si svolgono nel periodo estivo e a cui partecipano ogni anno circa 1400 figuranti in costume d’epoca.


Altro evento molto sentito è l’Ascoliva festival, momento che esalta il piatto tipico più conosciuto del territorio (di cui parleremo nei prossimi articoli). Ovviamente, in quest’evento, l’oliva all’ascolana è la protagonista su un palcoscenico ove sono presenti altri sapori dell’enogastronomia locale.


Potremmo parlarvi per ore e ore delle bellezze di questa città, ma poi cosa vi resterebbe da scoprire? Venite allora nelle Marche e raggiungete Ascoli Piceno per gustare un altro croccante pezzetto di Marche.

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