Le Marche sono una terra di immense ricchezze: il cibo, il paesaggio, i prodotti dell’artigianato locale, i borghi e le città, ma soprattutto l’arte, sono i tanti tesori che riempiono lo scrigno della nostra bellissima regione.
In questo articolo vi vogliamo parlare del genio assoluto che dalle Marche è partito ed è diventato uno degli artisti più conosciuti e desiderati del suo tempo (e ancora lo è): l’urbinate Raffaello Sanzio.
IL VIAGGIO CHE PARTE DALLE MARCHE
La patria del pittore, il suo cuore e la sua formazione, lo sappiamo bene, sono le Marche: come ci racconta anche il Vasari nelle sue Vite, Raffaello nasce a Urbino «l'anno 1483, in Venerdì Santo a ore tre di notte, d'un Giovanni de' Santi… »
Il padre è appunto l’urbinate Giovanni Santi, un discreto pittore, con una sua bottega già avviata, che vede nel proprio figlio la scintilla del genio.
Un ragazzo prodigio, che ha avuto la possibilità di abbeverarsi alla fonte che il palazzo ducale aveva da offrire: Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Pedro Berruguete, Giusto di Gand, Antonio del Pollaiolo, Melozzo da Forlì e altri grandissimi artisti le cui opere erano a disposizione per la formazione del giovane Raffaello.
Quasi certamente dev’essere stato quando il suo ragazzo ha affrescato le mura della sua stanza con una bellissima Madonna con Bambino (oggi conosciuta col nome di Madonna di Casa Santi), che Giovanni ha capito che non poteva insegnare più niente ad una mente così geniale: ed ecco che Raffaello viene mandato a Perugia presso la bottega di uno dei più importati artisti del tempo, Domenico di Cristoforo Vannucci detto il Perugino, per imparare tutte le tecniche più innovative.
DALLE MARCHE AL MONDO
È un periodo fervente per il Raffaello non ancora ventenne, poiché si dedica alla preparazione e alla creazione di tante opere importanti, assistendo il maestro nelle sue commissioni; e in seguito quando comincia a sviluppare la sua indipendenza con la primissima commissione a Citta di Castello (città nella quale si trasferisce) e poi a Siena e quindi a Firenze.
Se Firenze fu il periodo più florido per il Sanzio (è qui infatti che riceve sempre più commissioni da tutt’Italia e dipinge opere quali la Bella giardiniera, la Madonna del Cardellino e la Madonna del Belvedere); il suo talento e la sua fama esplodono definitivamente a Roma. Sembra sia stato il suo concittadino Bramante (di cui parleremo nei prossimi articoli) come anche le raccomandazioni della famiglia nobiliare dei Della Rovere, a introdurre Raffaello a Papa Giulio II: per il pontefice lavora agli affreschi delle stanze private, e partorisce opere come La scuola di Atene e La Liberazione di San Pietro.
Senza ombra di dubbio la “maniera” dell’urbinate fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, sia per emulazione da parte dei suoi collaboratori che ne portarono avanti il linguaggio per decenni in tutta Europa raccolti nella scuola del manierismo, sia per contrasto attraverso il rifiuto dell'opera raffaellesca iniziato da Caravaggio.
L’ARTE E IL BUSINESS
Raffaello è importantissimo anche dal punto di vista manageriale: viene considerato infatti un imprenditore, perché rivoluzionò completamente il concetto di bottega, dando rilievo e autonomia ai suoi collaboratori, cui lui dava semplicemente direttive. In sostanza fu il precursore del Project Management nel mondo dell’arte e della creazione artistica. Ma questo finisce anche per creare diversi problemi agli storici e agli esperti: non è facile individuare e distinguere in un'opera la mano di Raffaello e quella degli aiuti.
DOVE TROVARE RAFFAELLO NELLE MARCHE
Se siete marchigiani o turisti in visita nella regione dell’infinito, non dovete uscire dalla regione per poter ammirare le opere immortali del maestro urbinate.
Potete infatti cominciare dalla sua città natale, Urbino, e godervi la visita alla sua casa natale dove è conservata la sua primissima opera, la Madonna di Casa Santi, oltre a poter conoscere in maniera più approfondita la storia e la vita dell’uomo e dell’artista. Per saperne di più vi lasciamo il link al sito ufficiale.
Sempre ad Urbino, potrete farvi una bella passeggiata fino al Palazzo Ducale e all’interno della galleria nazionale delle Marche troverete oltre alle opere che hanno influenzato Raffaello, anche il suo Ritratto di gentildonna, noto come La Muta a causa delle labbra sigillate della protagonista; e la piccola Santa Caterina di Alessandria. Eccovi il link al sito ufficiale per prenotare una visita o acquistare il biglietto.
Restando in provincia, potrete scendere a Fano, e dopo aver girato un po’ nelle vie del centro e goduto della cittadina, recarvi nella chiesa di Santa Maria Nuova dove viene conservata una bellissima predella attribuita a Raffaello nel suo periodo di apprendistato presso il Perugino (che infatti firma l’opera intera).
E per concludere questo tour artistico nella provincia di Pesaro e Urbino, potete raggiungere Pesaro (se non avete ancora letto l’articolo, lo potete trovare qui) e i musei Oliveriani: qui, previa richiesta, potrete ammirare i disegni preparatori di Raffaello e i suoi disegni di studio per varie opere, conservati nell’archivio museale.
Speriamo che questo breve excursus vi abbia intrigato e vi ispiri a venire nelle marche pe una ricerca artistica sul genio di Raffaello.
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