Abbiamo già visto quattro delle più importanti città delle Marche, visitandone borghi e luoghi caratteristici; ma ci manca la più importante, quella che da sempre rappresenta il territorio marchigiano: Ancona.
Non è facile racchiudere in una pagina web tutta la grandezza e la maestosità che nel corso della storia hanno illuminato il nostro attuale capoluogo di regione (come non lo è stato e non lo sarà mai per tutte le perle delle Marche), ma cercheremo di raccontarvi tutta la bellezza, la storia e le particolarità di Ancona, senza esagerare.
Allora, cominciamo il racconto di questa bellissima città partendo proprio dalle sue origini e dal suo particolare nome!
Il gomito: le origini di Ancona
Un nome particolare, che tradisce origini antiche: lo storico greco Strabone racconta infatti nella sua “Geografia” che i coloni Siracusani, i quali fondarono la città nel 387 a.C., notarono la forma particolare del promontorio, caratterizzato da una costa sporgente, e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών, Ankón, che in greco significa "gomito".
Seppure, abbiamo testimonianze archeologiche che parlano di insediamenti nell'Età del bronzo, nell'Età del ferro, e di un villaggio piceno; la storia di Ancona come vera e propria città nasce quindi nel IV secolo a.C. con l’insediamento di esuli siracusani che stavano scappando dalla tirannia di Dioniso, e che finirono per fondare una colonia sulle pendici del colle ora chiamato Guasco.
Come ben sappiamo, Siracusa faceva parte di quella che veniva chiamata “Magna Grecia”: i siracusani fondatori della città erano greci di stirpe dorica. Ancona è dunque chiamata "la città dorica" fin dall'epoca antica.
All'arrivo dei Romani nel Piceno Ancona attraversò un periodo di transizione tra la civiltà greca e quella romana.
Ancona nella storia
Ancona è stata una città importantissima anche durante il periodo medioevale, nella quale fu teatro di vari scontri scontro tra ostrogoti come la guerra Greco-Gotica, tra Ostrogoti e Bizantini.
Quest’ultimi mantennero il possesso della città dal 553 fino al 774 d.C. e in questo lasso di tempo, resero la città una delle loro roccaforti: costituendo insieme a quattro altre città la Pentapoli marittima.
Agli inizi del ‘500, in epoca rinascimentale quindi, Ancona era una città florida, prosperata grazie all’auto governo che la portò ad autoproclamarsi Repubblica circa due secoli prima; al punto d’avere la nomea di essere una delle città più ricche d'Italia.
Ma questa ricchezza finì con l’attrarre anche le attenzioni del soglio pontificio: papa Clemente VII dopo il sacco di Roma (del 1527), stava cercando un modo per rimpolpare le casse del Vaticano.
La perdita della libertà condusse a partire dalla seconda metà del Cinquecento ad una lenta decadenza che durò oltre un secolo e che si interruppe solo nel 1732 con la concessione da parte del papa Clemente XII del porto franco, ovvero dell'esenzione delle imposte doganali.
Oltre a dare alla città questo nuovo status, Clemente XII incaricò l'architetto Luigi Vanvitelli di restaurare ed ampliare il porto. Grazie a queste misure, la città visse un nuovo momento di benessere, legato alla ripresa della grande navigazione.
Il Conero, San Ciriaco e il Passetto: cosa c’è da vedere
Il grande avvicendamento di importanti eventi storici, la sua struttura come città portuale unite ad un paesaggio incantevole, hanno reso Ancona una città davvero eclettica e dalle mille sfaccettature.
La città dorica riposa infatti all’ombra del promontorio che da il nome anche ad un vitigno autoctono, e che rende poetico ogni panorama che si vi staglia: il vicino monte Conero, con il suo parco e le sue spiagge.
Con la sua cornice, tutta la città risalta e le sue bellezze risaltano. Ma parlando della città e dei suoi vicoli, non possiamo non far partire il nostro tour di scoperta di Ancona, da quello che è uno dei suoi tanti simboli: Il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale.
Lo troviamo infatti nel rione del Passetto a cui spesso viene accostato, e sovrasta la sottostante spiaggia raggiungibile attraverso un'ampia scalinata che, ad un certo punto, si divide in due rampe semicircolari: da qui possiamo godere di una vista e d’estate, fare il bagno pur rimanendo in città.
Dal Passetto ci spostiamo e percorriamo il lungo viale della Vittoria, fino ad arrivare al vero nucleo di Ancona. Ci fermiamo quindi ad ammirare piazza Cavour: progettata nel 1862, all'indomani dell'Unità d'Italia, ed inaugurata nel 1868, è una delle quattro piazze principali del centro storico di Ancona, insieme a piazza del Plebiscito (o piazza del Papa), piazza della Repubblica (o del Teatro) e piazza Roma.
Da qui entriamo nel corso principale della città, Corso Mazzini, ricco di grandi nomi dei principali brand internazionali; e di vicoletti in cui possiamo trovare ristorantini tipici e botteghe.
Alla fine del corso, si apre la piazza della Repubblica, nota anche come piazza del Teatro: si staglia infatti alla nostra desta, affianco ai negozi e ai localini, il grande Teatro delle Muse, edificio in stile neoclassico inaugurato nel 1827, sul cui timpano è presente un bassorilievo che rappresenta le nove Muse dalle quali il teatro prende il nome.
Ma se siete in vena di aperitivi, dovremo svoltare nel vicolo alla destra del teatro e percorrere una leggera salita: ci troveremo, dopo pochi metri, in piazza del Papa.
Questa è la piazza più antica della città, e colpisce per la sua forma è singolare: rettangolare molto allungata; inoltre particolare è anche il fatto che comprenda vari livelli, collegati da due rampe e da scalinate.
Sui lati della piazza, possiamo sederci in uno dei bar e dei pub e prenderci un momento per gustare la serata e fare un aperitivo romantico e divertente.
Su di essa si affacciano alcuni tra i più importanti monumenti cittadini: il Palazzo del Governo, con la sua torre, la chiesa di San Domenico e, svettante sul ripiano al centro della piazza, la statua di Clemente XII, il papa che, novello Traiano, fu responsabile della rinascita del porto nel Settecento.
Potremmo andare avanti per ore e ore, parlarvi di San Ciriaco, del Lazzaretto e dell’arco di Traiano ma poi cosa vi resterebbe da scoprire di Ancona?
I moscioli, il rosso Conero e lo stoccafisso: cosa c’è da gustare
Ovviamente, come tutti i borghi e le città marchigiane, anche Ancona ha le sue tipicità. Tre su tutte: i moscioli, il Rosso Conero e il tipico stoccafisso preparato dalle mogli dei marinai.
I moscioli sono le cozze tipiche della riviera del Conero, che potete trovare solo qui: potrete pescare i moscioli solo nel tratto della Riviera del Conero che va da Pietralacroce di Ancona ai Sassi Neri di Sirolo. Diciamo pescare, perché i moscioli non sono cozze da allevamento, ma una specie selvatica attaccata alle pareti del Monte Conero.
I moscioli selvatici sono ormai diventati tipicità e specialità culinarie uniche della zona che si trova solamente nel periodo da aprile ad ottobre: questa specialità è diventata presidio Slow Food e durante l’estate c’è un’intera festa dedicata a questa prelibatezza!
Il Rosso Conero, ne abbiamo già parlato sui nostri social, è invece un vino rosso molto corposo, che viene riconosciuto come D.O.P solo se prodotto nel territorio del parco del Conero.
È un vino corposo e deciso, che si abbina bene a piatti come pasta fresca ripiena, carni bianche e rosse, formaggi ed anche con il tipico piatto natalizio: lo stoccafisso all’anconitana.
Un delizioso piatto di pesce di cui però vi parleremo più avanti!
La festa del mare, la Fiera di Maggio e la Festa del dialetto: gli eventi di Ancona
Ma quali sono gli eventi tipici di Ancona? Cosa potete fare nei vari periodi dell’anno?
Beh, ad Ancona, città di mare, nata e cresciuta intorno ad esso, non poteva mancare una manifestazione dedicatagli.
Ogni anno, quindi, di solito la prima o la seconda domenica del mese di settembre, si tiene la Festa del Mare che consiste in una folcloristica processione di centinaia di imbarcazioni che dal porto di Ancona si recano al largo per onorare i caduti del mare con una cerimonia religiosa.
Nella città ed in modo particolare al rione degli Archi, quartiere simbolo della marineria anconetana, si tengono spettacoli, sfilate, concerti. La giornata di festa si conclude con l’attesissimo spettacolo di fuochi d’artificio, a specchio delle acque del porto.
Dal 1° al 4 di Maggio invece, si tiene la fiera in onore del santo patrono della città: San Ciriaco.
La Fiera di San Ciriaco è un appuntamento molto atteso ad Ancona, ricco di eventi: dalla fiera all'iniziativa Maggio in festa, dalla gastronomia tipica agli spettacoli.
Durante questa manifestazione trovano posto più di 400 bancarelle varie e colorate, e tra queste, circa una cinquantina vengono dedicate alla gastronomia, ai sapori tipici e ai cibi di strada. Il programma prevede anche tanti eventi collaterali, buskers e artisti di strada, musica, teatro e spettacoli.
Ma l’ultimo giorno viene dedicato ad un momento speciale: il 4 maggio, verso la sera, viene organizzata la Tradizionale tombola di San Ciriaco.
Infine vi vogliamo parlare del folklore locale, con il festival del dialetto, che dal 1970 si svolge nella frazione di Varano ogni settembre.
Dal 1995 questa tradizione si è allargata, ospitando anche compagnie teatrali di tutta la regione. In occasione della rassegna teatrale si svolge nel paese anche la mostra "Rosso Conero DOC", dedicata al noto vino prodotto di cui vi abbiamo già parlato.
Ancona però è ricchissima di eventi e di luoghi meravigliosi: se volete saperne di più, vi lasciamo il link del comune di Ancona dedicato al turismo.
Che cosa fate ancora li? Venitece a truvà quaggiù in te le Marche!
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